Doppio allenamento settimanale 30 giugno – 2 luglio

È obbligatorio rispettare la normativa vigente in materia di contenimento al Covid-19.

Allenamenti autogestiti in autosufficienza. Ogni partecipante è responsabile di se stesso, del proprio stato di salute e delle proprie capacità di affrontare il percorso. Le strade sono aperte al traffico, è obbligatorio rispettare il codice della strada. Si declina qualsiasi responsabilità su persone e cose.

➡️ MARTEDÌ 30 GIUGNO ore 19:30
“Zola Predosa e Monte Rocca”
Ritrovo nel parcheggio del cimitero di Zola Predosa in via Garibaldi, 13 a Zola Predosa.
14km e 550mt d+

➡️ GIOVEDI 2 LUGLIO ore 19:30
“Trail di Ozzano”
Grazie alle preziose indicazioni degli amici della #podisticaozzanese ritrovo alle ore 19:30 nel parcheggio della piscina comunale di Ozzano dell’Emilia (via Nardi, 2 – Ozzano).
14km con 450mt di dislivello positivo.
Possibilità di fare la doccia in piscina a 2€

La suina tragedia

by Claudio

Canto I

Nel mezzo del cammin di nostra vita,

mi ritrovai per una selva oscura.

E, se questa vi pare già sentita,

che meglio può dipinger la natura

di color ch’aman correre in salita!

Di quelli “ché il bitume è forzatura,

ché il fango è cosa molto più gradita

anche se l’avanzar arduo facea”.

Così, io, per fuggir a legge ordita

che intro lo mio loco mi tenea,

siccom’ era sì troppa già la pena,

mi volsi dalla Villa felsinea.

E mentre risalivo val di Zena

i’ vidi entro ‘l bosco grande fiera

ma leo non era, lonza e manco iena.

Seppur, con lonza qualche nesso c’era.

Quello che vidi, nella selva cupa

era cinghiale, giuro, storia vera!

Andommi a rifugiar sotto una rupa

Per scampar al setoso grufatore

e non m’accorsi che v’era una fossa.

Cadendo mi causai molto dolore,

e mentre controllavo tutte l’ossa

mi volsi intorno, e con gran stupore

vidi la cava fonda ed assai grossa

et intorno quell’antro, tra l’afrore

era una bolgia d’uomini, una mossa.

Ciascuno s’affanava, destra e manca

in cerca di calzari, cappe e staffe

da un lato, di denaro una palanca

da cui, menando, ognun facea arraffe.

Ma, tosto che s’andava a comperare

denaro ‘un c’era, grand’era la gaffe.

E la ragione di quest’ammancare

era lo foco d’una gran fenice

che tutto il conio facea consumare

a guisa de la peggior meretrice

e ciò che corridor avean patito

lo si può immaginar, ma non si dice,

poiché lo spazio, ahimé, è già finito.